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Il nostro team e la mission

Premessa:

per ragioni di sicurezza, dati gli argomenti trattati e gli interventi effettuati, teniamo nell'anonimato sul sito i componenti denominandoli con la propria carica nel consiglio direttivo oppure semplicemnte "socio o associato".

Non abbiamo scopo di lucro, siamo apolitici, apartitici, aconfessionali e non facciamo distinzioni di razza, di sesso, di religione, di condizione sociale.

Il nostro gruppo nasce su proposta dell'attuale nostro presidente, in occasione di un incontro conviviale fra amici.  Egli ha portato a noi che lo ascoltavamo, quì nel Lazio in provincia di Viterbo, l'esperienza vissuta nella sede centrale di Torino della LIDH con il Maestro Francesco Proietti Ricci, defunto il 19 marzo 2010. 

La proposta del presidente fu semplice: vogliamo creare una sede LIDH in Lazio che si distingua da altre associazioni per la salvaguardia e la tutela dei diritti umani passando dalle parole ai fatti quotidiani agendo anzichè parlando, oppure ci adeguiamo alla maggior parte degli altri che si dividono in due principali macro: la prima di quelli che ascoltano per poi far conoscere la propria indignazione in piazza e la seconda quelli che si costituiscono in associazione o movimento o partito e organizzano convegni, congressi, meeting e tanti bla, bla bla? Entrambe gli appartenenti a queste due macro occorrerebbe fare domande sui Diritti dell'Uomo e sentire se almeno sanno di che si parla (guardate il filmato in Home page). Bisogna intervenire nelle cose quotidiane senza per questo diventare attivisti incalliti come quelli di Greenpeace. Il diritto dell'uomo viene costantemente violato minuto per minuto più volte al giorno. Pensiamo a ciò che succede ai meno accorti dinanzi ai soprusi perpretati dalle banche, dalle poste, dagli uffici pubblici, negli ospedali, nelle scuole, dalle forze dell'ordine e da tutti quelli che indossano una divisa ho un camice e così via. Non possiamo noi direttamente occuparci di grandi temi come quello degli sbarchi, delle tratte umane, delle violazioni nelle carceri ecc... di questo ne possiamo parlare e semmai aderire a chi opera bene in tali direzioni, ma di quotidianità come i reati per stalking, abusi e soprusi ai danni di minorenni, anziani, handicappati. Non dobbiamo sostituirci alla Legge, nè fare i difensori, dobbiamo semplicemente far si che ognuno si comporti da "buon padre di famiglia" e obbligare le autorità e i preposti a compiere incondizionatamente il proprio dovere. Una cosa che può essere utile ricordare a tutti quelli che per abitudine o frustrazione o peggio per cattiveria o interesse personale propinano ai propri simili, abusi e soprusi facendo o non facendo il proprio dovere è questa frase: " non fare agli altri ciò che non vorresti fosse fatto a te". 

In questa frase si racchiude l'essenza del comportamento e dell'azione che LIDH Lazio adotta costantemente.

Solo con il dialogo e il confronto umano si risolvono le questioni, le armi in una società come la nostra, non dovrebbero più esistere: tuttavia ci sono e bisogna allora anche in questo caso intervenire affinchè l'uso non diventi un abuso.

 

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