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Difesa dei diritti di cittadini stranieri


Dal 2014 ad oggi sono stati erogati oltre 940 consulenze su richiesta di cittadini vittime di abusi, soprusi e atti di razzismo. Di queste consulenze oltre il 35% si sono trasformate in aiuti concreti. Tra gli esempi più evidenti di violazione dei diritti del cittadino e più in generale quella dei diritti umani sicuramente annoveriamo quella che impedisce la raccolta di materiale ferroso (ferrivecchi) imponendo per tale attività l'iscrizione alla CCIAA quindi con apertura della partita IVA, l'iscrizione all'AGEST cioè l'albo nazionale ambientale che prevede una perizia asseverata sul mezzo per sancire se è adatto o meno al trasporto di materiale ferroso, un deposito cauzionale sotto forma di fidejussione bancaria o assicurativa fino a 25000,00 euro, la proprietà del mezzo di trasporto (niente comodato, affitto, noleggio o altro), il versamento di circa 200,00 euro quale tassa di concessione governativa, una tassa annua di 50,00 euro per aver diritto al rinnovo dell'iscrizione ogni anno, 10,00 euro di diritti di segreteria, svariate marche da bollo da 16,00 euro, due mesi di attesa per l'iscrizione e altri costi per ritirare l'originale dell'autorizzazione e in ultimo la fibrillazione quando, soprattutto se non sei italiano, inizi la tua attività perché se i sedicenti controllori in materia (carabinieri, polizia, guardia di finanza, guardia forestale, polizia provinciale, polizia municipale ...), forti della divisa che portano, qualcosa che non va lo trovano e scatta il sequestro del mezzo di trasporto con conseguente costo di € 6/7000,00 fra avvocati e multe varie. Se sei italiano, un'ammonizione (e magari un offerta per la pizza) e puoi ripartire.

Questo accade nella realtà di tutti i giorni. Il ferro e altra munnezza rimane in strada alla faccia del rispetto per l'ambiente. Questa è una classica violazione di un diritto fondamentale legato all'ambiente vivibile di cui ogni essere abbisogna e ne ha diritto fondamentale. Proibire con sistemi subdoli come l'inasprimento delle multe e delle leggi e regolamenti per far si che in regola non vi sia mai nessuno, soprattutto se non parla la lingua italiana, è un sistema che deve terminare. Il lavoro va favorito, soprattutto per i più deboli compresi i Rom i Sinti e le etnie minori che lavorando non necessitano certo di delinquere.

La nostra commissione competente per questa materia sta portando a termine una proposta di legge che presto sarà sui tavoli dei politici italiani ed europei affinché, anche se gran parte di questa gente non vota, venga comunque presa in considerazione e venga favorita al lavoro e non impedita con lo scopo di obbligare a farla delinquere per avere poi la scusa di rimandarli a casa. Nel caso dei Rom e dei Sinti è una battaglia persa da secoli! Essi esistono e non possono essere ignorati. Nel nostro paese sono alcuni milioni. Non puoi restituirli ai "legittimi proprietari" come dicevano i comunisti, cioè rispedirli a casa. Uno ritorna a casa, altri 100 ne vengono oltre a quelli che nascono in questo suolo "democratico".

La verità è che anziché combatterli (fatta eccezione per chi è delinquente abituale e non per fame anche perchè ne abbiamo parecchi anche di italiani che delinquono anche seduti sui banchi del parlamento e del senato) occorre creare sinergia. Sono una fonte inesauribile di forza umana che non chiede di arricchirsi (come certi politicanti) ma solo di mangiare e avere diritto ad un tetto e a mandare i figli a scuola. In ultimo abbiamo realizzato con la costituzione di associazioni senza scopo di lucro (no-profit) l'opportunità per queste persone di gestire mercatini dell'usato su suolo privato e pubblico, rispettando le regole e pagando le tasse laddove obbligatorio. Anche in questo caso ci siamo scontrati con inutili funzionari pubblici che hanno cercato il cosiddetto pelo nell'uovo per cercare di boicottare questa opportunità di lavoro e sostentamento. Inoltre non si rendono conto detti funzionari ma anche politici che il mercatino dell'usato sotto forma di scambio e baratto e anche di piccola vendita di merce personale (scarpe, borsetti, passeggino, ...) contribuisce al riutilizzo dei prodotti. Ciò significa rallentare il conferimento in discarica e quindi un valido aiuto all'ambiente oltre che al decoro dell'ambiente perchè detti prodotti vengono anche raccolti e quindi levati dalla strada.


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